Luce e materia: l’estetica visionaria di Tanju Özelgin

03.11.2025

Tanju Özelgin è un designer di fama internazionale, nato a Istanbul nel 1962. Con una carriera che abbraccia oltre tre decenni, Özelgin ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del design industriale e dell'architettura d'interni . La sua formazione presso la Marmara University, dove si è laureato in Design di Prodotti Industriali nel 1984, ha gettato le basi per una carriera ricca di innovazione e creatività.


Carriera e contributi

Nel 1987, Özelgin fonda il suo primo studio, Scala Design, dando avvio a una produzione che spazia dai mobili agli interni di yacht, dagli stand fieristici agli showroom. La sua versatilità e la capacità di coniugare estetica e funzionalità lo portano a collaborare con numerose aziende e istituzioni, ridefinendo il concetto di spazio come esperienza sensoriale e culturale.

Nel 1996, insieme a Ertan Binme, dà vita a Parlak Kirmizi, uno studio che amplia ulteriormente il suo raggio d'azione, integrando linguaggi visivi e materiali innovativi. Dal 2005, opera sotto il marchio TO (Tanju Özelgin), consolidando una firma stilistica riconoscibile: sobria, sofisticata, profondamente radicata nella tradizione turca ma aperta alla sperimentazione internazionale.

Progetti significativi

Özelgin ha lavorato su numerosi progetti di rilievo, sia in Turchia che a livello internazionale. Alcuni dei suoi lavori più noti includono:

  • Linktera Istanbul: un'area di lavoro collaborativa che combina spazi di lavoro, aree di riposo e sale riunioni, progettata per favorire la produttività e la creatività.
  • Liv Hospital Vadi Istanbul: un progetto che include sale d'attesa, stanze per pazienti e aree di accoglienza, caratterizzato da un design che promuove il benessere e la tranquillità.
  • Double Tree Hilton Istanbul: un altro progetto che comprende ristoranti, bar, sale per seminari e aree sociali, progettato per offrire un'esperienza di lusso e comfort.

Stile e filosofia

Il lavoro di Tanju Özelgin è caratterizzato da un'attenzione meticolosa ai dettagli e da un approccio che integra tradizione e modernità. La sua filosofia di design si basa sull'idea che ogni progetto debba rispondere alle esigenze specifiche degli utenti, pur mantenendo un'estetica raffinata e contemporanea. Özelgin crede fermamente nell'importanza della sostenibilità e spesso incorpora materiali ecologici e tecniche di design sostenibile nei suoi progetti.

Riconoscimenti e influenza

Nel corso della sua carriera, Tanju Özelgin ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo al design. La sua influenza si estende oltre i confini della Turchia, con progetti che hanno avuto un impatto significativo a livello globale. La sua capacità di innovare e di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato lo ha reso una figura di spicco nel mondo del design contemporaneo.

Tanju Özelgin continua a essere una fonte di ispirazione per designer e architetti di tutto il mondo. La sua dedizione alla qualità e alla sostenibilità, unita a una visione creativa unica, lo rende un maestro del design contemporaneo. Con una carriera che continua a evolversi, Özelgin rimane un punto di riferimento per chiunque sia interessato al mondo del design e dell'architettura.




Chaque être humain naît immergé dans un océan de perceptions. La conscience est le premier rivage que nous touchons : un point d'appui fragile qui nous permet de dire « je » au monde. Mais la conscience n'est pas un point fixe : c'est un mouvement, un flux qui se renouvelle à chaque instant. C'est la capacité de reconnaître que nous sommes vivants et que…

« L’intelligence artificielle n’est ni l’ennemie de l’humanité, ni son substitut. Elle est un miroir qui nous révèle qui nous sommes et qui nous pourrions devenir. Elle ne fera ni pire ni mieux que nous : elle agira différemment. Et dans cette différence, si nous savons l’appréhender, nous trouverons une nouvelle forme d’humanité. »

Tous les artistes ne cherchent pas à arrêter le cours du temps : certains le poursuivent comme une bête sauvage, d’autres le traversent comme un fleuve impétueux. Thomas Dhellemmes appartient à cette seconde lignée : sa photographie n’est pas un acte de fixation, mais de mouvement. Il ne fige pas l’instant, il le laisse s’échapper. Il ne le préserve pas, il…